le fleur du mal;, matisse vs. lux

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seven`
view post Posted on 27/7/2011, 21:57




matisse2

Eugene Matisse -- summoner -- dress/hair

La notte era stata parecchio movimentata; non era solo dovuto al fatto che quel materasso fosse il più scomodo che avesse mai provata la sua povera schiena, no, la causa principale di ogni suo pensiero era quel Lux. Già, il ragazzo che era riuscito ad evocare il suo tatuaggio senza che lui glielo permettesse e che, senza volerlo - finalmente lo aveva capito - aveva rilasciato una scarica elettrica sì forte da farlo piegare. Era stata, insomma, una grande umiliazione, a cui molti studenti avevano assistito, e ciò non faceva altro che aumentargli l'ansia. Ansia per esser stato steso da uno studente alle prime armi, nessuno se non Seth era riuscito a sconfiggerlo molto tempo apprima.
- ... - Si rigirò sotto quelle sottili coperte, non riusciva ad addormentarsi e, quando finalmente parve trovare il momento giusto per riposare, la luce del Sole giunse ad illuminare l'intero istituto.

L'asylum offriva un punto di vista incredibile, quando la luce riusciva a penetrare da ogni finestra che, seppur sbarrata, era abbastanza grande da non necessitare di lampade artificiali per illuminare le stanze di giorno. Matisse concluse che non avrebbe chiuso occhio quel giorno e così, rinfrescandosi di fretta e indossando solo un paio di pantaloncini e scarpe sportive per ogni evenienza, si diresse di corsa verso la palestra a disposizione della struttura, prima che tutti gli altri studenti potessero occupare i corridoi per dirigersi a lezione. - finalmente un po' di pace. - Sospirò, facendosi poi una corsetta attorno al grande campo da pallavolo che si stanziava proprio al centro della palestra. Percorse almeno un paio di chilometri, i primi segni di sudore cominciavano a grondargli sulla fronte e la sua pelle appariva ora più lucida e luminosa che mai. I suoi tatuaggi scansavano le gocce di sudore sulla sua pelle, si muovevano e il tutto non causava ormai più fastidio al giovane Matisse, almeno non ora che non v'era Lux ad alterare il suo controllo precognitivo.
 
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breathinglies'
view post Posted on 27/7/2011, 22:18





rrd

Proprio come si aspettava, il giorno dopo "l'incidente", così era stato chiamato da tutti, non poteva neanche cammninare per i corridoi che già sentiva i sussurri concitati degli altri ragazzi - che senza dubbio speculavano sull'accaduto.
C'era già una voce che diceva che avevano litigato e Matisse l'avesse quasi imprigionato nei suoi tatuaggi. Davvero, le cose venivano ingigantite fin troppo.
E poi già bastava che i suoi pensieri vertessero su Matisse, non gli servivano anche le chiacchiere a ricordarglielo.
Era successo tutto in fretta, troppo velocemente, e... Non aveva capito nulla.
Decise di rifugiarsi in palestra: a quell'ora doveva essere per forza deserta, e i suoi poveri nervi erano già stressati abbastanza per sopportare una passeggiata in giardino.
Non appena fu entrato, vide che la palestra era già occupata: sì, proprio dall'unica persona che era sicuro di non incontrare - Matisse.
Sospirò, a metà tra l'irritato e l'esasperato - un po' perchè andiamo, ma non era possibile! E un po' per farsi notare dall'altro, ecco.
Doveva essere già lì da un bel po': era sudato, notò, e anche senza maglietta, e la sua pelle era davvero lucida, i suoi muscoli sembravano proprio--
Scosse il capo, interrompendo bruscamente quel pensiero. Non gli pareva proprio il caso, anche se Matisse era...Attraente. Sì.
Si avvicinò a uno dei gradoni che costeggiavano il campo da pallavolo e depositò i due libri che aveva in mano su di esso, cercando di evitare di guardare l'altro.

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seven`
view post Posted on 27/7/2011, 22:31




matisse2

Eugene Matisse -- summoner -- dress/hair

Si fermò, prendendo lentamente fiato e curvandosi in avanti per esercitare lo sforzo necessario a rilassare i muscoli prima che l'acido lattico facesse il suo naturale e fastidioso corso; aveva corso davvero tanto, era completamente avvolto in un bagno di sudore e le gambe cominciavano già a risentire dell'eccessivo peso del suo corpo sotto sforzo. Era felice.
- everybody dance now, ooooooooouh! - Urlò all'improvviso, battendo le mani e poi cominciando a danzare come a voler imitare un ormai defunto Michael Jackson; quando era solo, infatti, Matisse non pareva essere poi così duro e rigido anzi, pareva quasi esser tornato lo stesso Matisse che la gente conosceva prima che il fulmine gli conferisse quello strano potere, e quella strana sensazione di essere costantemente irato col mondo intero. - denz, auonambaccimberi this night will best, who! - E intanto cantava, e si dimenava sul liscio pavimento della palestra come fosse un vero ballerino - in reatà era pessimo e rigido come un tronco di frassino - ignorando il vero motivo del suo carattere; già, perché tutti sapevano il perché del suo cambiamento, ma forse nessuno voleva ammetterlo per vedersi minacciati ancora una volta.
Da chi? Un'altra storia.
 
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breathinglies'
view post Posted on 27/7/2011, 22:43





rrd

Si era seduto, tranquillo, quando, con suo sommo orrore, sentì un urlo.
No, non era un urlo, era Matisse, quello burbero e dal pessimo carattere, che stava cantando - dimenandosi come un forsennato sul liscio pavimento del campetto da pallavolo.
Rimase a fissarlo per qualche secondo, gli occhi azzurrissimi appena sgranati, bloccato sul posto senza sapere cosa fare.
Era...Era un'allucinazione o cosa?
Alla fine, non potè trattenersi, e scoppio in una risata leggera - non stava ridendo di lui, ovviamente (beh, un po' per il suo ballare), ma era felice, davvero. E non si era sbagliato, quella volta: Matisse non era davvero così male come lo descrivevano tutti.
La breve risata lasciò un sorriso abbastanza grande ad incurvargli le labbra, mentre appoggiava le mani sul freddo cemento del suo sedile improvvisato. Dovresti lasciarti andare più spesso, sai? Commentò, aspettando che Matisse smettesse di cantare, lo sguardo chiaro su di lui.
Sembravano avere problemi opposti: lui si lasciava andare fin troppo spesso, Matisse si controllava in modo esagerato.
...Ma vederlo ballare era stato fantastico. Entrava a far parte di uno dei suoi ricordi importanti, senza dubbio - non gli avrebbe creduto nessuno, se lo fosse andato a raccontare in giro.
Anche se, in realtà, non lo avrebbe mai fatto.

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seven`
view post Posted on 27/7/2011, 22:54




matisse2

Eugene Matisse -- summoner -- dress/hair

Una risata leggera ma a crepa pelle e, in seguito, un commento alquanto veritiero seppur fastidioso portò Matisse a fermarsi di colpo, conscio di avere ormai fatto la peggior figura di merda della sua intera esistenza: non era più solo, qualcuno lo aveva visto per la prima volta in anteprima mondiale durante una delle sue sessioni caccia stress. Chi poteva mai essere?
- ... - Volle svenire, sparire all'istante da quel posto o anche dall'istituto, se fosse stato capace di farlo in tempo record; era il suo incubo più recente, il suo fastidio più grande...era Lux.
- eheheh - Sorrise, fingendo di essere davvero contento che qualcuno, e in particolare lui, avesse scoperto il suo lato bizzarro e pazzo. Proprio lui, che non avrebbe mai voluto conoscere...proprio lui, con quel sorriso e dagli occhi sì profondi da sembrare più vivi che quelli che Madre Natura aveva donato a Matisse. - t-tu che ci fai qui? - Domandò, trattenendo per un po' il fiato e poi espirando pesantemente. Si grattò il capo, si toccò i fianchi con entrambe le mani e poi scrollò le mani per levare via i residui liquidi di sudore.
Ma perché diavolo riusciva a trovarlo dappertutto, quel Lux? Che fosse una sorta di spia, un fanatico cronico della sua persona o semplicemente un omosessuale innamorato perso? Beh, dell'ultima opzione non si sarebbe lamentato; almeno qualcun altro, così come per Matias con Seth, avrebbe provato la sensazione scaturita da un rifiuto secco.
 
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breathinglies'
view post Posted on 27/7/2011, 23:04





rrd

Alzò un sopracciglio, divertito, al suo sorriso.
...Bene, adesso era sicuro di essersi fatto odiare a morte. Obiettivo raggiunto - o forse no?
Lo osservò mentre si muoveva in modo nervoso, quasi - abbassando lo sguardo sui suoi fianchi quando Matisse se li toccò con le mani.
Tornò subito ad alzare gli occhi sul suo viso, il sorriso ancora sulle labbra.
Cercavo un posto tranquillo. Replicò, scombinandosi i ricci biondi con le dita, come da abitudine. A quanto pare questo è già occupato. Continuò, il tono di voce appena più basso - non sapeva davvero se era meglio sparire dalla sua vista o continuare a farlo infuriare ancora - anche se non lo faceva di certo consapevolmente.
Lo fissò ancora per qualche secondo, prima di spostare i libri verso sinistra e stendersi sulla superficie fredda - un sollievo! -, incrociando le braccia dietro la testa a mò di cuscino.
Fai come se non ci fossi, tranquillo. Commentò infine, rilassato.
Dunque, chiuse gli occhi - sperando di non venir ucciso troppo brutalmente.
Sì. Sperando.

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seven`
view post Posted on 28/7/2011, 13:17




matisse2

Eugene Matisse -- summoner -- dress/hair

Nulla, di tutto quello che Matisse aveva ipotizzato sul suo conto, si trovò poi a esser vero. A quanto pareva, Lux stava solo cercando un posto tranquillo e isolato ove lasciar confluire tutti i suoi problemi e tutti i suoi pensieri, o almeno quella fu la sensazione che ebbe il player quando quello si distese su di una lastra di marmo adibita a letto. Fu in quel momento, allora, che a Matisse venne in mente una scena particolare, del giorno precedente, e che forse racchiudeva l'essenza principale della sua presenza lì: Lux, infatti, gli aveva chiesto con estrema curiosità quando si fosse rimesso in viaggio e, ai suoi occhi, era parso davvero che avesse tutta la voglia di allontanarsi per un po' da quel posto, magari ritornando ovunque vi fosse qualcuno che tenesse a lui. Quella, era degna di essere chiamata casa, e Matisse lo rimpiangeva costantemente.
- c'è qualcosa che ti turba, biondino? - Domandò, un mezzo sorriso al lato per poi prendere a pugni l'aria per fare un po' di esercizio fisico. Era agile, e anche abbastanza allenato, tanto da risultare letale anche a mani nude, ben oltre il suo vero potenziale.
 
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breathinglies'
view post Posted on 28/7/2011, 13:41





rrd

Non lo sentì più parlare, quindi si sistemò meglio, sospirando appena sul suo "letto" improvvisato.
Hm, aveva lasciato il suo iPod in camera, peccato.
Chissà se a Kingston c'era ancora qualcuno che pensava a lui. Beh, ovviamente c'era sempre James, ma non aveva proprio voglia di deprimersi pensando a lui, quindi era meglio lasciar perdere quel filo di pensieri.
Aprì poi gli occhi, socchiudendoli e voltandosi verso Matisse, alla sua domanda - osservandolo tirare qualche pugno contro l'aria. Uno di quelli diretto verso di lui lo avrebbe steso in un attimo.
Scosse il capo, leggermente. Non proprio. Non più del solito, almeno. Gli rispose, osservando con malcelato interesse il suo mezzo sorriso - sembrava diverso da come gli si era mostrato durante il loro primo incontro.
Forse perchè l'aveva beccato nel suo momento di svago?
Da quanto sei qui? Chiese poi, probabilmente un tantino criptico - perchè non si capiva se era riferito a "qui" ovvero la palestra o più in generale, all'asylum. In realtà si riferiva soltanto alla palestra - perchè Matisse sembrava abbastanza sudato, quindi magari era già lì da un bel po'.
Si chiedeva ancora quando fosse partito nuovamente, ma non osava ancora richiederglielo - quei pugni sembravano abbastana potenti, e non desiderava che facessero conoscenza con lui, tante grazie.

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seven`
view post Posted on 28/7/2011, 13:53




matisse2

Eugene Matisse -- summoner -- dress/hair

- se intendi qui in palestra, da un'oretta. Se ti riferisci all'asylum, beh, ho aiutato quel mascalzone e adorabile Seth a fondarlo ... - Si fermò, fissandolo, per poi sorridere mentre parlava di Seth; nonostante tutto, non poteva dimenticarlo. Non poteva dimenticare il loro primo incontro, avvenuto più o meno nella stessa maniera in cui Lux aveva fatto la sua conoscenza. Sì, perché bisognava dire che il giovane immortale ha sempre mantenuto un aspetto piuttosto giovanile, sebbene dentro di sé si celasse, ormai, un vero uomo. Matisse, d'altro canto, s'era sempre dimostrato freddo e burbero con tutti, anche con lui ma quello, conscio di sé e del potere che avrebbe influenzato, di lì a poco, molta altra gente dotata di poteri speciali, era riuscito a capire e cercare il vero Eugene, quello più bisognoso di aiuto, e lo stesso s'era lasciato andare in più di una occasione. Inutile dire, però, che Seth avesse messo le cose in chiaro sin dall'inizio: sapeva della sua presunta omosessualità, e si allontanò da quel tipo di interesse ancor prima che Matisse potesse realmente accorgersi di provare qualcosa per lui; inoltre, la presenza fissa di Debra al suo fianco e, in seguito, quella di Joelle, non fecero che aumentare il suo desiderio di essere uno spirito libero, al massimo amante delle donne ma mai di un uomo come lui. Un uomo che avrebbe dato la vita per lui e che, nonostante tutto, avrebbe continuato a fare forse per sempre.
Parve riprendere lucidità, Lux era ancora lì a fissarlo. - mi ricordi lui... Mi temi ma mi affronti. Sai come sono e fai l'esatto opposto... - Si guardò un attimo attorno, come a voler cercare qualcosa e, quando ci riuscì, si diresse di corsa verso la prima porta che il suo sguardo incrociò; sparì per una manciata di minuti, per poi riapparire sulle scalinate cui Lux era seduto. Gli si avvicinò, il suo corpo ancora visibilmente sudato. - so che vuoi andar via di qui, e io ti posso aiutare. - Sorrise, di colpo cambiato nell'aspetto e nell'umore: sembrava un altro, e questo avrebbe stranito non poco il giovane Lux, così come accadeva con tutti quelli che, per un motivo o per un altro, avevano l'onore di conoscerlo davvero.
 
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breathinglies'
view post Posted on 28/7/2011, 14:27





rrd

...Forse quel pugno non sarebbe poi arrivato tanto presto.
Si, sapeva che Matisse era uno dei co-fondatori, ma proprio lui - insieme a Keyra, la #7 - non si vedevano quasi mai da quelle parti: avevano spiegato a tutti che loro preferivano viaggiare, stare sempre in movimento.
E, forse quel suo desiderio di libertà era dato proprio dal suo potere - dopotutto, come ingabbiare una saetta? -, ma non riusciva a smettere di bramarla. Non stava male all'asylum, questo era da mettere in chiaro - anzi, gli avevano dato un posto dove vivere.
Quando lo vide allontanarsi, si alzò a sedere, rimuginando sulle sue parole.
Gli ricordava Seth? Non sapeva davvero se la cosa fosse positiva o negativa.
Non ebbe il tempo di pensarci oltre, comunque, perchè Matisse era tornato e gli aveva appena fatto una proposta.
Sgranò gli occhi, alzando lo sguardo chiaro su di lui - no, non poteva averlo sentito davvero. Non...Poteva.
Non ho fatto altro che farti del male. Se ne uscì, scuotendo il capo, confuso. Perchè vorresti aiutarmi? Concluse, arretrando fino ad appoggiare la schiena al gradone superiore.
Non capiva, davvero. Matisse si stava comportando in modo totalmente diverso da prima - che avesse davvero scoperto il suo lato nascosto?
E poi...
Non saprei comunque dove andare. Mormorò, abbassando lo sguardo, nel tentativo di fuggire quello dell'altro. Voglio uscire da qui, ma non posso tornare a casa, non...Non in questo stato. Continuò, alzando una mano giusto in tempo per fargli vedere una scintilla scoppiettare sul palmo della sua mano.
Non poteva di certo andare in giro ad abbrustolire la gente.

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seven`
view post Posted on 28/7/2011, 16:18




matisse2

Eugene Matisse -- summoner -- dress/hair

Era chiaro dunque che il biondino volesse uscire da quel posto più della sua vita ma, quando Matisse lo osservò sprigionare una piccola scintilla dalla mano senza che la sua volontà intercedesse fra loro, capì anche che, effettivamente, le cose non sarebbero state parecchio facili se mai Lux fosse venuto fuori dall'asylum. Lo fissò ancora, grattandosi il capo, per poi alzare gli occhi al cielo e pensarci un po' su. - è vero, sei praticamente una frana in questo... - Sostenne, corrucciando la fronte. - però, è vero anche che un potere elementare come il tuo richiede una grande forza di volontà... - Matisse era entrato in contatto più di una volta con un elementarista; tali esseri erano difatti i più instabili, in quanto possessori di un potere appartenente alla Natura e, come tale, difficile se non impossibile da gestire. Un primo esempio, lui, lo trovava in Kendra, maestra degli agenti atmosferici e dunque in grado di controllare perfettamente diversi elementi, anche più di uno alla volta. - ... -
Tornò ancora a fissarlo, aveva degli occhi sì belli che a Matisse faceva quasi strano parlargli senza complimentarsi per la sua dolce bellezza. - tu mi hai fatto male, ma come vedi sono uno che impara in fretta. - Sorrise, riconoscendo per un momento se stesso proprio in Lux. Già, perchè egli non aveva avuto paura di affrontare - seppur inconsciamente - uno degli ormai noti player, non aveva paura a stargli vicino e non aveva esitato a farlo nonostante sapesse bene della suscettibilità di uno di loro. - non posso assicurarti nulla, ma tu puoi promettere a me una cosa: allenati con Kendra, player #5, controlla il tuo elemento e poi torna da me. - Mano sulla spalla sinistra, come fosse un fratello maggiore. - io non mi muovo da qui se non con te. -


 
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breathinglies'
view post Posted on 28/7/2011, 16:32





rrd

Sbuffò, divertito, al sentirsi dire che era una frana - quello era un eufemismo, lui non era una frana ma un disastro, nel controllarsi. Anche se non sempre, magari.
Gli rivolse un sorriso leggero di rimando, annuendo appena quando gli disse di allenarsi con Kendra. Ci aveva già provato una volta, ad allenarlo - ed era stata lei ad insegnargli qualche piccolo trucchetto per scaricare l'energia dal suo corpo senza fare danni, in piccole dosi.
...Davvero, non se ne sarebbe andato?
Lo sguardo azzurrino si accese di una luce speranzosa, quasi - però, poi, alla mano sulla spalla, sentì un brivido leggero. Fece per scostarsi, ma si accorse che non lo aveva folgorato - quindi il brivido non c'entrava proprio nulla con l'elettricità.
Era pur sempre un passo avanti, no?
Gli occhi finirono inavvertitamente sui suoi tatuaggi, attirati dalla saetta nera che era stata opera sua - alzò un braccio, sfiorandola con la punta delle dita.
Perchè, in giardino...Il drago? "Chiese", corrucciandosi appena - incerto su come esprimersi.
In effetti, non aveva fatto proprio un bel niente per attirare il drago fuori dalla pelle di Matisse, e poi era successo tutto così in fretta, che...Non aveva capito bene la dinamica dei fatti.

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seven`
view post Posted on 28/7/2011, 18:37




matisse2

Eugene Matisse -- summoner -- dress/hair

Vi fu un attimo di tensione quanto Matisse sfiorò ancora una volta Lux; alla prima occasione, infatti, il secondo aveva finito per abbrustolire l'altro, e poco mancava che ci lasciasse le penne. Stavolta, però, egli era sicuro che non avrebbe corso alcun pericolo: l'importante era sorridere, e dare l'idea al ragazzo di non aver paura di ciò che potesse fargli; se uno era sicuro, lo sarebbe stato anche l'altro e infatti, non appena la mano di Matisse fu sulla sua spalla, nulla di tutto ciò che poterono pensare accadde.
Parve che entrambi sospirassero, probabilmente sollevati della cosa e Lux, dapprima sfiorando con le sue dita la saetta tatuata e catturata da Matisse - questo poté avvertire un brivido carico di una certa sensualità - cercò di spiegarsi il perché di quell'episodio con il drago. Matisse fece spallucce, un po' imbronciato.
- non ne ho idea, sarà che forse gli piaci! - Rise, mordendosi il labbro inferiore e poi, guardando anch'egli il braccio sul quale vi era tatuato il colpo di Lux, si apprestò a parlare. - devo liberarmi di questo tatuaggio, non mi piace... - Cominciò, tornando a fissare il ragazzo. - ...e ho la soluzione. -
 
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breathinglies'
view post Posted on 28/7/2011, 19:14





rrd

Matisse parlava come se il drago possedeva una coscienza propria - e non aveva idea se la cosa era vera o falsa, dopotutto non aveva mai conosciuto altri che avevano lo stesso potere dell'altro, e probabilmente non ce ne erano neanche.
Lo sguardo si soffermò sulle sue labbra, al vederlo mordicchiarsele, tornando poi al braccio ricoperto quasi interamente dai tatuaggi.
Ricambiòl il suo sguardo, poi, corrucciandosi appena. Non sapeva perchè, ma aveva l'idea che non sarebbe stata molto piacevole per lui, la "soluzione" di cui parlava Matisse.
E io cosa c'entro? Chiese infatti, tornando ad allontanare la mano, abbassando il braccio.
...Non voleva mica scagliargli la saetta addosso, vero?
Intanto, era tornaro a guardare il drago, che se ne stava immobile e innocuo sulla sua spalla - certo che vederlo dal vivo era stato incredibile.
E la storia che Matisse potesse assorbire i colpi era vera, chissà se davvero celava il player #6, dentro di sè.

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seven`
view post Posted on 28/7/2011, 19:45




matisse2

Eugene Matisse -- summoner -- dress/hair

Al mondo vi sono tanti tipi differenti di baci: baci dati con amore, baci dati per accondiscendenza, o ancora baci dati per verificare la reazione dell'altro, e aspettarsi dunque di essere ricambiato. E' difficile capire quale bacio si sta per ricevere, le emozioni suscitate e quelle subite variano sempre da persona a persona, e allora anche un semplice bacio dato in amicizia può essere frainteso, terribilmente frainteso. Matisse sorrise, osservando Lux allontanarsi e temere una qualsiasi sua reazione. In effetti, non sarebbe stato male se Matisse coinvogliasse l'energia elettrica all'interno del suo corpo, proprio come aveva fatto il ragazzo con lui; tuttavia, questo avrebbe potuto sovraccaricare il suo organismo, causando una reazione opposta e dalla forza raddoppiata, come ogni buon libro di fisica insegnava. Inoltre, avrebbe perso tutto il suo senso e il divertimento se avesse fatto una cosa del genere; gli sorrise ancora, guardandolo dritto negli occhi vitrei, per poi afferrarlo per la maglietta e strappargli un bacio sesso e rapido. Uno di quei baci che, anche volendo, Lux non avrebbe mai compreso, per lo stesso motivo per cui vi sono una moltitudine di baci dai significati più disparati. Lo baciò dunque, l'energia elettrica all'interno del suo braccio passò delicatamente nel corpo del proprio evocatore in modo lento e dolce, e Matisse non discostò le sue labbra da quelle morbide di lui sino a quando tutto il potere non fu liberato. - f-fatto... - Sussultò, sospirando. Era stato un gran bel bacio.
 
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19 replies since 27/7/2011, 21:57   713 views
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